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Demenza, che cos’è e quali forme esistono


La demenza è un decadimento generale, progressivo e permanente delle facoltà mentali, dovuto a danni subiti dalle cellule cerebrali che non riescono più a comunicare correttamente tra di loro

Che cos’è la demenza?

La demenza è il termine con il quale si descrive un decadimento generale delle facoltà mentali tale da influenzare negativamente il quotidiano di chi ne soffre. Si parla frequentemente di demenza senile per descrivere la patologia di tipo neurodegenerativo che colpisce le persone anziane. Le manifestazioni sintomatologiche di questa condizione possono essere molteplici, ma per essere definita demenza, devono sussistere disfunzioni in almeno due facoltà mentali tra memoria, linguaggio e comunicazione, capacità attentive e di concentrazione, giudizio, ragionamento e la percezione visiva.

Molte forme di demenza tendono a peggiorare con il tempo: i sintomi possono comparire inizialmente in forma lieve per poi diventare progressivamente più gravi e inficiare in modo importante la qualità della vita della persona.

Perché viene la demenza?

I danni subiti dalle cellule cerebrali sono la causa principale della demenza. Essi interferiscono con la capacità che tali cellule hanno di comunicare tra loro e, di conseguenza, comportano disfunzionalità nelle aree del cervello in cui operano. Possono quindi compromettere, a seconda della regione in cui si trovano le cellule danneggiate, la capacità del soggetto di elaborare il pensiero, comunicare, il modo di percepire gli stimoli o di comportarsi.

Le forme di demenza sono associate al tipo di danno subito dalle cellule cerebrali. Per quanto riguarda, ad esempio, una delle tipologie più frequenti di demenza, il morbo di Alzheimer, particolari proteine presenti in concentrazioni elevate sia all’interno sia all’esterno delle cellule cerebrali possono rendere difficile la comunicazione tra loro e, di conseguenza, impedire che adempiano al meglio alle loro funzioni.

Purtroppo, i cambiamenti determinati dalla demenza e dovuti a questi danni a livello delle cellule cerebrali, oltre a peggiorare nel tempo, come abbiamo anticipato, sono anche irreversibili.

Come inizia la demenza?

Tra le prime regioni ad essere colpite in pazienti con demenza c’è l’ippocampo. Si tratta dell’area del cervello adibita all’apprendimento e alla memoria. Questo è il motivo per cui tra i primi sintomi accusati da chi soffre di questa condizione c’è propria la perdita di memoria.

Il paziente, quindi, nelle prime fasi della malattia, ha difficoltà sia a ricordare fatti accaduti di recente sia a immagazzinare nuove informazioni. Può presentare, poi, disturbi del linguaggio e ridotte capacità di ragionamento e svolgimento di compiti complessi. Si possono, inoltre, verificare episodi di disorientamento che tendono a peggiorare progressivamente nel tempo.

Quali sono i tipi di demenza?

Come abbiamo accennato, il termine demenza include un gruppo variegato di forme della malattia, che comportano deterioramento cognitivo e un generale decadimento delle facoltà mentali. Di seguito un elenco delle principali, con relative caratteristiche e manifestazioni sintomatologiche.

Morbo di Alzheimer

Tra le forme più comuni di demenza c’è il morbo di Alzheimer che rappresenta circa il 60% del totale dei casi. Nel nostro Paese i casi stimati si attestano sui 500 mila pazienti. Si tratta di una patologia che riguarda principalmente la popolazione anziana ed è molto rara nelle persone sotto i 65 anni. La malattia, nelle fasi iniziali, colpisce la memoria episodica recente, ma può manifestarsi anche con altri sintomi quali deficit del linguaggio, difficoltà a eseguire movimenti volontari (aprassia) e disorientamento spazio-temporale. Essendo la malattia di Alzheimer una patologia neurodegenerativa, i sintomi peggiorano progressivamente con il passare del tempo.

Demenza vascolare

La riduzione o il blocco vero e proprio dell’apporto di sangue a livello del tessuto cerebrale può determinare demenza vascolare. Tra le principali cause di questa forma di demenza, la seconda più comune dopo il morbo di Alzheimer tra la popolazione anziana, ci sono gli ictus e, in generale, l'aterosclerosi.

Ecco perché, nella maggior parte dei casi, pazienti con fattori di rischio per questa condizione patologica è più comune sviluppino forme di demenza vascolare. 

Prima ancora del trattamento della demenza vascolare, si può fare prevenzione cercando di lavorare sui fattori di rischio e adottando stili di vita sani come l’adozione di un regime alimentare completo ed equilibrato e un’attività fisica moderata, ma regolare.

Demenza ai corpi di Lewy

Si parla di demenza ai corpi di Lewy quando determinate regioni del Sistema Nervoso Centrale perdono progressivamente neuroni. Anche questa forma di demenza è neurodegenerativa e comporta una riduzione del tessuto cerebrale (atrofia cerebrale). In termini di incidenza, è la terza forma di demenza più comune. A differenza di altre tipologie di demenza, però, lo sviluppo dei sintomi è più precoce.

Degenerazione corticobasale

Una forma più rara rispetto alle precedenti di demenza è la degenerazione corticobasale, una patologia degenerativa che colpisce il Sistema Nervoso Centrale e, generalmente, fa il suo esordio nelle persone over 60

Lo sviluppo di questa patologia è dovuto ad una progressiva atrofizzazione di corteccia cerebrale e gangli della base.

La demenza corticobasale ha una progressione molto rapida e si manifesta con un’ampia gamma di sintomi che includono:

  • deficit del coordinamento motorio
  • disturbi del linguaggio
  • disturbi della vista
  • disturbi del comportamento
  • deficit delle capacità mentali
  • disturbi delle capacità cognitive (ragionamento e memoria)

Demenza frontotemporale

Anche la demenza frontotemporale (o malattia di Pick), rientra tra le forme di demenza più rare. Le aree del cervello colpite nei pazienti che soffrono di questa patologia sono i lobi frontali e temporali. Le persone con demenza frontotemporale hanno solitamente un'età compresa tra i 45 e i 60 anni

Ad oggi non esiste alcuna cura per questa forma di demenza, ma i sintomi possono essere alleviati con trattamenti sia farmacologici sia non farmacologici.

Qual è la differenza tra Alzheimer e demenza senile?

Il termine demenza non identifica una specifica patologia, ma un insieme di sintomi dovuti a generale, progressivo e irreversibile decadimento cognitivo. Il morbo di Alzheimer, invece, è una specifica forma di demenza, tra le più comuni nei pazienti che soffrono di questa condizione.

Come accennato in precedenza, la malattia di Alzheimer fa solitamente il suo esordio dopo i 65 anni di età. Pur essendo molto rara in pazienti più giovani, esistono dei casi anche in fasce d’età precedenti. Un paziente malato di Alzheimer su 20, infatti, ha avuto un’insorgenza precoce del morbo, che in alcuni rari casi può manifestarsi anche tra i 40 e i 50 anni.