- A cosa serve l’omalizumab?
- Come si somministra l’omalizumab
- Quanto dura la cura con omalizumab?
- Chi può prescrivere omalizumab?
- Rischi e possibili effetti collaterali
L’omalizumab è un anticorpo monoclonale umanizzato, cioè una proteina prodotta in laboratorio che imita la capacità del sistema immunitario di combattere agenti dannosi. A differenza dei farmaci tradizionali che trattano i sintomi, l’omalizumab interviene su uno dei meccanismi fondamentali alla base delle reazioni allergiche.
Il farmaco agisce legandosi alle immunoglobuline E (IgE), anticorpi che il nostro organismo produce in risposta agli allergeni. Nelle persone con allergie, le IgE si attaccano ai mastociti e ai basofili, cellule che contengono istamina e altre sostanze responsabili dei sintomi allergici. Quando un allergene entra in contatto con queste IgE, scatena il rilascio di istamina, provocando infiammazione, broncocostrizione, prurito e altri sintomi caratteristici.
L’omalizumab intercetta le IgE libere nel sangue prima che possano legarsi alle cellule, riducendo così la quantità di IgE disponibili per innescare la cascata allergica. Questo meccanismo d’azione permette di diminuire sia la frequenza che l’intensità delle crisi asmatiche e degli episodi di orticaria.
A cosa serve l’omalizumab?
↑ topL’omalizumab è indicato principalmente per due condizioni cliniche specifiche:
- Asma allergica grave: il farmaco è prescritto a pazienti adulti e bambini (dai 6 anni in su) con asma allergico persistente grave che non è adeguatamente controllato con corticosteroidi inalatori ad alte dosi associati a broncodilatatori a lunga durata d’azione. Per essere candidati al trattamento, i pazienti devono presentare livelli di IgE nel sangue entro un determinato range e avere una sensibilizzazione dimostrata verso allergeni perenni (come acari della polvere, peli di animali, muffe).
- Orticaria cronica spontanea: l’omalizumab è approvato per il trattamento dell’orticaria cronica spontanea in adulti e adolescenti (dai 12 anni) che non rispondono adeguatamente agli antistaminici. Questa condizione si manifesta con pomfi pruriginosi che compaiono spontaneamente, senza una causa identificabile, per almeno sei settimane.
Il farmaco ha dimostrato di ridurre significativamente le riacutizzazioni asmatiche, migliorare la funzionalità polmonare, diminuire l’uso di corticosteroidi orali e migliorare la qualità di vita dei pazienti. Nell’orticaria cronica, riduce il numero e l’intensità dei pomfi e il prurito associato.
Come si somministra l’omalizumab
↑ topL’omalizumab viene somministrato esclusivamente per via sottocutanea, attraverso un’iniezione che viene praticata generalmente nella parte superiore del braccio o nella coscia. La somministrazione deve avvenire in ambiente medico specializzato, sotto la supervisione di personale sanitario qualificato.
Il dosaggio e la frequenza delle iniezioni variano in base a diversi fattori:
- Per l’asma allergico: la dose viene calcolata in base al peso corporeo del paziente e ai livelli di IgE misurati prima dell’inizio del trattamento. Le iniezioni vengono somministrate ogni 2 o 4 settimane, a seconda del dosaggio necessario.
- Per l’orticaria cronica spontanea: la dose standard è di 300 mg ogni 4 settimane, indipendentemente dal peso corporeo o dai livelli di IgE.
Dopo ogni iniezione, il paziente deve rimanere in osservazione presso la struttura sanitaria per almeno 2 ore dopo la prima somministrazione e per almeno 30 minuti dopo le successive, per monitorare eventuali reazioni avverse immediate.
Quanto dura la cura con omalizumab?
↑ topLa durata del trattamento con omalizumab varia in base alla condizione trattata e alla risposta individuale del paziente.
Per l’asma allergico grave, i benefici del trattamento vengono generalmente valutati dopo 16 settimane (circa 4 mesi) di terapia. Se si osserva un miglioramento significativo del controllo dell’asma, il trattamento viene proseguito. La terapia può continuare per anni, finché rimane efficace e ben tollerata. Il medico specialista valuta periodicamente la necessità di proseguire il trattamento.
Nell’orticaria cronica spontanea, la risposta può essere valutata già dopo 12 settimane. Anche in questo caso, se il farmaco risulta efficace, la terapia può essere continuata a lungo termine. Alcuni pazienti possono sperimentare una remissione della malattia e tentare una sospensione graduale del trattamento sotto stretto controllo medico.
È importante sottolineare che l’omalizumab non è una cura definitiva, ma un trattamento di controllo: i sintomi possono ripresentarsi dopo la sospensione del farmaco.
Chi può prescrivere omalizumab?
↑ topL’omalizumab è un farmaco soggetto a prescrizione medica limitativa, il che significa che può essere prescritto esclusivamente da medici specialisti operanti in strutture ospedaliere o specialistiche autorizzate.
Per l’asma allergico grave, la prescrizione è di competenza di pneumologi o allergologi con esperienza nella gestione dell’asma grave. Per l’orticaria cronica spontanea, possono prescriverlo dermatologi o allergologi specializzati.
Prima di iniziare il trattamento, lo specialista effettua una valutazione completa che include:
- Anamnesi dettagliata e storia clinica
- Test allergologici per identificare le sensibilizzazioni
- Misurazione dei livelli di IgE nel sangue (per l’asma)
- Valutazione della gravità della malattia e della risposta ai trattamenti precedenti
- Esclusione di controindicazioni
Il farmaco è dispensato attraverso il Servizio Sanitario Nazionale secondo specifici criteri di eleggibilità e richiede un piano terapeutico redatto dallo specialista.
Rischi e possibili effetti collaterali
↑ topCome tutti i farmaci, anche l’omalizumab può causare effetti collaterali, sebbene non tutte le persone li manifestino.
Gli effetti collaterali più comuni includono:
- Reazioni nel sito di iniezione (rossore, gonfiore, prurito, dolore)
- Cefalea
- Infezioni delle vie respiratorie superiori
- Dolori articolari