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Pubblicato inAlimenti

Che cos’è il miso e quali sono le sue caratteristiche

Il miso è uno degli ingredienti più famosi della cucina giapponese e, più in generale, asiatica: si tratta di un insaporitore ottenuto dopo un processo di fermentazione che può durare anche molto a lungo

miso

Il miso è una pasta fermentata di origine giapponese, prodotta attraverso un processo di fermentazione che può durare da pochi mesi fino a diversi anni. Gli ingredienti base sono i semi di soia gialla, sale marino e un fungo chiamato Aspergillus oryzae (koji), che innesca e guida il processo fermentativo. Nella maggior parte delle varietà vengono aggiunti anche cereali come riso, orzo o altri grani.

Il processo di produzione prevede la cottura dei semi di soia, che vengono poi mescolati con il cereale inoculato con il koji e con il sale. La miscela viene quindi lasciata fermentare in contenitori di legno per un periodo variabile, durante il quale si sviluppano i caratteristici sapori e aromi, oltre a modificarsi la composizione nutrizionale dell’alimento.

In cucina, il miso viene utilizzato principalmente come condimento e insaporitore. L’uso più conosciuto è nella preparazione della zuppa di miso, un piatto tradizionale giapponese consumato quotidianamente. Tuttavia, le sue applicazioni sono molteplici: può essere impiegato per marinare carne e pesce, per preparare salse e condimenti, per insaporire verdure saltate o come base per brodi e zuppe di vario tipo. È importante non bollire il miso per preservarne le proprietà nutrizionali, in particolare i fermenti vivi: va quindi aggiunto a fine cottura, quando la temperatura del liquido si è abbassata.

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Caratteristiche del miso

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Il miso si presenta come una pasta densa, dalla consistenza cremosa e dal colore variabile dal beige chiaro al marrone scuro, a seconda della tipologia e del tempo di fermentazione. La sua caratteristica principale è il sapore umami, il cosiddetto “quinto gusto”, che conferisce profondità e sapidità ai piatti.

Dal punto di vista nutrizionale, il miso è un alimento ricco di proteine, anche se va consumato in quantità moderate a causa dell’elevato contenuto di sodio. Contiene vitamine del gruppo B, in particolare B12 nelle varietà prodotte con soia, vitamina K e diversi sali minerali come zinco, manganese e rame. Il processo di fermentazione rende le proteine più digeribili e biodisponibili rispetto alla soia non fermentata.

Una caratteristica distintiva del miso è la presenza di enzimi vivi e probiotici, microrganismi benefici che si sviluppano durante la fermentazione. Questi elementi contribuiscono a rendere il miso un alimento funzionale, potenzialmente utile per il benessere intestinale. La fermentazione riduce inoltre il contenuto di antinutrienti presenti naturalmente nella soia, migliorando l’assorbimento dei nutrienti.

Che gusto ha il miso?

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Il sapore del miso è complesso e stratificato, caratterizzato principalmente dalla nota umami, quel gusto sapido e avvolgente che ricorda il brodo di carne o il parmigiano stagionato. Oltre all’umami, il miso presenta note salate, leggermente dolci e, nelle varietà più fermentate, sentori che ricordano la frutta secca o il caramello.

L’intensità e le sfumature del gusto variano notevolmente a seconda del tipo di miso. Le varietà più chiare tendono a essere più delicate, leggermente dolci e meno salate, mentre quelle scure presentano un sapore più robusto, intenso e complesso, con maggiore profondità aromatica. Il tempo di fermentazione influisce significativamente sul profilo gustativo: fermentazioni più lunghe producono sapori più pronunciati e articolati.

Questa complessità aromatica rende il miso un ingrediente versatile, capace di arricchire e bilanciare i sapori di molti piatti, non solo quelli della tradizione giapponese.

Tipi di miso

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Esistono numerose varietà di miso, classificate principalmente in base al cereale utilizzato, al colore e al tempo di fermentazione. Le tre categorie principali sono:

  • Shiro miso (miso bianco)
  • Aka miso (miso rosso)
  • Awase miso
Tipologia Colore Tempo di fermentazione Caratteristiche Utilizzi
Shiro miso (bianco) Beige chiaro/giallo pallido Poche settimane – 2 mesi Delicato, dolce, più riso che soia Zuppe leggere, condimenti, marinature delicate
Aka miso (rosso) Rosso-bruno/marrone scuro Diversi mesi – anni Intenso, salato, più soia Piatti robusti, stufati, marinature per carni
Awase miso Variabile (mix) Variabile Equilibrato, versatile, miscela di bianco e rosso Utilizzo generale, versatile

Oltre a queste categorie principali, esistono varietà regionali e specialità come il miso d’orzo (mugi miso) o il miso di sola soia (hatcho miso), ciascuna con caratteristiche distintive legate al territorio e alle tecniche di produzione locali.

A cosa fa bene il miso?

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Il miso è considerato un alimento funzionale grazie alle sue proprietà nutrizionali e alla presenza di composti bioattivi sviluppati durante la fermentazione. I potenziali benefici per la salute includono:

  • Supporto alla salute intestinale: i probiotici presenti nel miso non pastorizzato possono contribuire all’equilibrio della flora batterica intestinale, favorendo la digestione e il benessere dell’apparato digerente.
  • Apporto proteico: il miso fornisce proteine di origine vegetale in forma più digeribile rispetto alla soia non fermentata, grazie all’azione degli enzimi prodotti durante la fermentazione.
  • Fonte di antiossidanti: contiene composti antiossidanti, in particolare isoflavoni della soia, che possono contribuire a contrastare lo stress ossidativo cellulare.
  • Vitamine e minerali: rappresenta una fonte di vitamine del gruppo B, vitamina K e diversi minerali essenziali per il corretto funzionamento dell’organismo.

È importante sottolineare che, nonostante questi potenziali benefici, il miso va consumato con moderazione nell’ambito di una dieta equilibrata e non può essere considerato un alimento terapeutico o sostitutivo di trattamenti medici.

Chi non può mangiare il miso?

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In primo luogo, chi soffre di allergia alla soia deve escludere il miso dalla propria dieta, poiché questo condimento è prodotto principalmente a partire dai semi di soia fermentati. Anche le persone con intolleranza o allergia al glutine devono prestare attenzione: alcune varianti di miso, come quello a base di orzo (mugi miso), contengono cereali con glutine. In questi casi è fondamentale scegliere esclusivamente miso prodotto con soia e riso, verificando sempre l’etichetta.

L’elevato contenuto di sodio rappresenta un’altra importante controindicazione. Chi soffre di ipertensione, malattie cardiovascolari o patologie renali dovrebbe limitare fortemente il consumo di miso o evitarlo del tutto, per non aggravare la propria condizione. Anche in assenza di patologie specifiche, è sempre consigliabile utilizzare il miso con moderazione, considerando che un solo cucchiaino può contenere una quantità significativa di sale.

Le persone in terapia con farmaci inibitori delle monoamino ossidasi (IMAO), utilizzati nel trattamento di alcune forme di depressione, dovrebbero evitare il miso. Questo alimento fermentato contiene infatti tiramina, una sostanza che può interagire con tali farmaci provocando un pericoloso aumento della pressione arteriosa.

Infine, chi presenta allergie o sensibilità ai funghi e alle muffe dovrebbe consultare il proprio medico prima di consumare miso, poiché il processo di fermentazione avviene grazie all’azione del koji (Aspergillus oryzae), un fungo filamentoso.

In generale, per le persone sane e senza particolari condizioni cliniche, il miso può essere inserito senza problemi all’interno di un’alimentazione varia ed equilibrata, avendo cura di non eccedere nelle quantità a causa del suo contenuto di sodio.