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Pubblicato inSintomi

Il dolore alla pianta del piede

Il dolore alla pianta del piede può derivare da diverse cause: fascite plantare, metatarsalgia, neuromi. Come riconoscerlo e trattarlo.

dolore pianta piede

Il dolore pianta piede è un disturbo molto comune che può compromettere significativamente la qualità della vita e limitare le normali attività quotidiane. Può manifestarsi in diverse forme e intensità, variando da un fastidio lieve a un dolore acuto e debilitante che rende difficile anche il semplice atto del camminare.

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Anatomia della pianta del piede

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La pianta del piede è una struttura complessa formata da 26 ossa, numerosi muscoli, tendini, legamenti e una rete di nervi. L’arco plantare, sostenuto dalla fascia plantare, funge da ammortizzatore naturale durante la deambulazione e la corsa.

La pianta del piede è suddivisa in tre zone principali: l’avampiede (che include le dita e i metatarsi), il mesopiede (la parte centrale dell’arco) e il retropiede (che comprende il tallone). Ogni zona può essere sede di dolori specifici con caratteristiche diverse.

La fascia plantare è una banda fibrosa che si estende dal tallone fino alla base delle dita, svolgendo un ruolo cruciale nel mantenimento dell’arco plantare e nell’assorbimento degli impatti durante il movimento.

Cause comuni del dolore alla pianta del piede

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Dolore pianta piede

Fascite plantare

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La fascite plantare è la causa più frequente di dolore alla pianta del piede. Si tratta dell’infiammazione della fascia plantare, spesso causata da sovraccarico, calzature inadeguate o alterazioni biomeccaniche. Il dolore è tipicamente più intenso al mattino, ai primi passi dopo il risveglio, e può attenuarsi gradualmente durante la giornata.

Metatarsalgia

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La metatarsalgia provoca dolore alla pianta del piede nella zona dell’avampiede, precisamente nell’area dei metatarsi. Questa condizione può essere causata da calzature con tacchi alti, deformità del piede, sovrappeso o attività sportive ad alto impatto. Il dolore è spesso descritto come una sensazione di bruciore o come se si camminasse sui sassi.

Neuroma di Morton

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Il neuroma di Morton è un ispessimento del tessuto nervoso che si sviluppa tra le dita del piede, più comunemente tra il terzo e quarto dito. Causa un dolore acuto e lancinante nella pianta del piede, spesso accompagnato da sensazione di intorpidimento o formicolio alle dita interessate.

Spina calcaneare

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La spina calcaneare è una escrescenza ossea che si forma sul tallone, spesso associata alla fascite plantare. Provoca dolore alla pianta del piede particolarmente intenso nella zona del tallone, che peggiora con l’appoggio del peso corporeo.

Sintomi caratteristici

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Il dolore alla pianta del piede può manifestarsi con diverse caratteristiche a seconda della causa sottostante. Il dolore da fascite plantare è tipicamente più intenso al mattino e dopo periodi di riposo, migliorando gradualmente con il movimento ma peggiorando nuovamente dopo lunghi periodi di attività.

La metatarsalgia si presenta con dolore bruciante nell’avampiede, spesso accompagnato da sensazione di gonfiore e difficoltà a camminare su superfici dure. Il dolore può irradiarsi verso le dita del piede e peggiorare indossando scarpe strette o tacchi alti.

Il neuroma di Morton causa sintomi specifici come dolore lancinante, intorpidimento e formicolio che possono estendersi alle dita del piede. Spesso i pazienti descrivono la sensazione di avere un sassolino nella scarpa o di camminare su una piega del calzino.

Altri sintomi associati possono includere:

  • rigidità mattutina
  • difficoltà a rimanere in piedi per periodi prolungati
  • zoppia e alterazioni dell’andatura
  • l’evitare di appoggiare peso sulla zona dolorosa.

Come riconoscere un nervo infiammato

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L’infiammazione di un nervo nella pianta del piede presenta caratteristiche distintive. Il dolore neuropatico è tipicamente descritto come bruciante, elettrico o lancinante, diverso dal dolore sordo e continuo delle condizioni muscoloscheletriche.

I sintomi di un nervo infiammato includono:

  • formicolio persistente
  • intorpidimento
  • sensazione di “spilli e aghi”
  • ipersensibilità al tatto.

Il dolore neuropatico spesso peggiora durante la notte e può essere scatenato anche da stimoli leggeri come il contatto con le lenzuola.

La distribuzione del dolore segue il percorso del nervo interessato. Nel caso del neuroma di Morton, il dolore si concentra tra le dita del piede, mentre l’infiammazione del nervo plantare mediale può causare sintomi lungo l’intero arco plantare.

Un test utile per identificare il neuroma di Morton è la compressione laterale del piede: spremendo il piede dai lati si può avvertire un “click” doloroso nell’area interessata, noto come segno di Mulder.

Differenza tra metatarsalgia e altre condizioni

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La metatarsalgia si distingue dalle altre cause di dolore pianta piede per la sua localizzazione specifica nell’avampiede e le caratteristiche del dolore. A differenza della fascite plantare, che causa dolore principalmente nel tallone e nell’arco plantare, la metatarsalgia interessa esclusivamente la zona dei metatarsi.

Il dolore da metatarsalgia peggiora tipicamente durante la fase di spinta del passo, quando il peso corporeo si concentra sull’avampiede. Questo è diverso dal dolore da fascite plantare, che è più intenso al primo appoggio del piede al mattino.

La metatarsalgia spesso si accompagna a ipercheratosi (ispessimento della pelle) sotto le teste metatarsali, segno di eccessiva pressione in quella zona. Questo ispessimento cutaneo non è tipico di altre condizioni come il neuroma di Morton o la fascite plantare.

I sintomi della metatarsalgia includono:

  • dolore che aumenta camminando a piedi nudi su superfici dure
  • miglioramento con il riposo o l’uso di calzature morbide
  • sensazione di gonfiore nell’avampiede

Fattori di rischio

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Diversi fattori possono predisporre al dolore alla pianta del piede. L’età avanzata comporta una naturale perdita di elasticità dei tessuti e riduzione del cuscinetto adiposo plantare, aumentando il rischio di sviluppare dolore.

Il sovrappeso e l’obesità incrementano significativamente il carico sui piedi, favorendo lo sviluppo di condizioni come fascite plantare e metatarsalgia. L’eccesso di peso esercita una pressione costante sulle strutture del piede, accelerando i processi degenerativi.

Le attività sportive ad alto impatto, come la corsa, il basket e la danza, sottopongono i piedi a stress ripetuti che possono causare microtraumi e infiammazioni. Gli atleti presentano un rischio maggiore di sviluppare dolore pianta piede rispetto alla popolazione sedentaria.

Le calzature inadeguate rappresentano un fattore di rischio importante. Scarpe troppo strette, tacchi alti, suole troppo rigide o troppo morbide, e scarpe usurate possono alterare la biomeccanica del piede e favorire lo sviluppo di dolore.

Prevenzione efficace

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La prevenzione del dolore pianta piede si basa su strategie multiple che coinvolgono la scelta delle calzature, l’attività fisica e la cura quotidiana dei piedi. Indossare scarpe appropriate è fondamentale: devono essere della giusta misura, fornire supporto all’arco plantare e avere una suola che ammortizzi gli impatti.

Il mantenimento di un peso corporeo sano riduce significativamente il carico sui piedi e il rischio di sviluppare patologie dolorose. Una dieta equilibrata e l’attività fisica regolare contribuiscono al benessere generale e alla salute dei piedi.

Gli esercizi di stretching per il polpaccio e la fascia plantare, eseguiti regolarmente soprattutto al mattino e alla sera, possono prevenire l’irrigidimento delle strutture del piede. Esercizi specifici di rinforzo dei muscoli intrinseci del piede migliorano la stabilità e il supporto dell’arco plantare.

Alternare le calzature durante la settimana permette ai piedi di adattarsi a diversi tipi di supporto e riduce lo stress ripetitivo su specifiche aree del piede. È consigliabile avere almeno due paia di scarpe comode da alternare quotidianamente.

Trattamenti e rimedi

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Il trattamento del dolore alla pianta del piede varia in base alla causa specifica ma spesso inizia con approcci conservativi. Il riposo e la riduzione delle attività che scatenano il dolore sono fondamentali nelle fasi acute.

L’applicazione di ghiaccio per 15-20 minuti più volte al giorno può ridurre l’infiammazione e il dolore. È importante proteggere la pelle con un panno durante l’applicazione del ghiaccio per evitare lesioni da freddo.

I plantari ortopedici personalizzati o i supporti per l’arco plantare possono redistribuire il carico e ridurre la pressione sulle zone dolorose. Questi dispositivi sono particolarmente efficaci nella gestione della fascite plantare e della metatarsalgia.

La fisioterapia gioca un ruolo importante nel trattamento, con esercizi specifici di stretching, rinforzo muscolare e mobilizzazione articolare. Le tecniche di terapia manuale possono aiutare a rilassare i tessuti contratti e migliorare la mobilità.

Quando consultare un medico

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È importante consultare un medico quando il dolore pianta piede persiste per più di una settimana nonostante il riposo e i rimedi casalinghi. Un dolore severo che limita significativamente la capacità di camminare richiede valutazione medica tempestiva.

Altri segnali di allarme includono:

  • gonfiore significativo
  • arrossamento
  • calore localizzato
  • sintomi di infezione.

La presenza di intorpidimento persistente o formicolio può indicare coinvolgimento nervoso che necessita di attenzione specialistica.

Se il dolore si accompagna a febbre, o se si ha una storia di diabete o disturbi circolatori, è essenziale consultare un medico prontamente. Questi pazienti presentano un rischio maggiore di complicanze e richiedono un monitoraggio più attento.

La diagnosi precoce e il trattamento appropriato delle condizioni che causano dolore alla pianta del piede sono essenziali per prevenire la cronicizzazione del problema e mantenere una buona qualità della vita.