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Il dermografismo: quando la pelle “scrive” da sola

dermatografismo

Il dermografismo, noto anche come dermatografia o orticaria dermografica, è una particolare condizione cutanea caratterizzata dalla comparsa di pomfi e arrossamenti sulla pelle in seguito a una semplice pressione o sfregamento. Il termine deriva dal greco “derma” (pelle) e “graphein” (scrivere), proprio perché sulla cute di chi ne soffre è possibile letteralmente “scrivere” con un dito o un oggetto smussato, vedendo comparire segni in rilievo che seguono il tracciato del contatto.

Si tratta di una forma di orticaria fisica piuttosto comune, che colpisce circa il 2-5% della popolazione, con una maggiore incidenza tra i giovani adulti. Sebbene possa risultare fastidiosa e talvolta imbarazzante, nella maggior parte dei casi non rappresenta una condizione grave e può essere gestita efficacemente.

In questo articolo approfondiremo le caratteristiche del dermografismo, le sue cause, i fattori scatenanti e le strategie di gestione e trattamento più efficaci, rispondendo alle domande più frequenti su questa particolare reazione cutanea.

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Caratteristiche principali del dermografismo

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Il dermografismo si manifesta con una reazione cutanea caratteristica che si sviluppa in tre fasi successive. Inizialmente, entro pochi secondi dalla stimolazione meccanica della pelle, compare una linea bianca pallida nel punto di contatto. Questa viene rapidamente seguita da un arrossamento diffuso (eritema) che si estende intorno all’area stimolata. Infine, nel giro di 5-10 minuti, si forma un pomfo in rilievo, simile a quello provocato da una puntura di zanzara, che segue esattamente il tracciato dello sfregamento.

Fase Tempistica Manifestazione
Prima fase Entro pochi secondi Linea bianca pallida nel punto di contatto
Seconda fase Subito dopo Arrossamento diffuso (eritema) intorno all’area stimolata
Terza fase 5-10 minuti Pomfo in rilievo che segue il tracciato dello sfregamento

I segni del dermografismo persistono tipicamente per 15-30 minuti prima di scomparire spontaneamente, senza lasciare tracce permanenti sulla pelle. La reazione può essere accompagnata da prurito, talvolta intenso, che rappresenta il sintomo più fastidioso per chi ne soffre.

Esistono diverse varianti di dermografismo. La forma più comune è il dermografismo sintomatico, che provoca prurito e disagio. Esiste anche una forma asintomatica, in cui la reazione cutanea si manifesta senza sintomi associati, e varianti più rare come il dermografismo ritardato, in cui i pomfi compaiono diverse ore dopo lo stimolo, o il dermografismo rosso, caratterizzato principalmente da eritema senza pomfi significativi.

A cosa è dovuto il dermografismo?

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Il dermografismo è causato da un’eccessiva reattività dei mastociti, cellule presenti nel derma che contengono istamina e altre sostanze infiammatorie. Quando la pelle viene sottoposta a pressione, sfregamento o grattamento, questi mastociti rilasciano istamina in quantità abnorme, provocando la caratteristica triade di reazioni: vasodilatazione (arrossamento), aumento della permeabilità vascolare (pomfo) e stimolazione delle terminazioni nervose (prurito).

Le cause esatte che portano a questa iperreattività non sono completamente comprese, ma si ritiene che alla base vi sia una soglia di attivazione dei mastociti più bassa del normale. In alcuni casi, il dermografismo può essere associato ad altre condizioni, come infezioni, stress emotivo, disturbi della tiroide o altre forme di orticaria cronica.

È importante sottolineare che il dermografismo non è una reazione allergica nel senso classico del termine, poiché non coinvolge anticorpi IgE specifici contro allergeni esterni, ma rappresenta piuttosto una risposta fisica anomala della pelle agli stimoli meccanici.

Cause e fattori scatenanti

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Diversi fattori possono scatenare o peggiorare le manifestazioni del dermografismo. Lo sfregamento della pelle causato da indumenti stretti, etichette, cinture o biancheria intima rappresenta uno dei trigger più comuni. Anche l’attività fisica intensa può provocare reazioni, sia per lo sfregamento dei vestiti sia per l’aumento della temperatura corporea.

Lo stress emotivo e l’ansia sono riconosciuti come fattori aggravanti significativi, capaci di abbassare ulteriormente la soglia di reattività cutanea. Alcuni farmaci, in particolare gli antinfiammatori non steroidei (FANS) come l’aspirina e l’ibuprofene, possono intensificare i sintomi in soggetti predisposti.

Le variazioni di temperatura, specialmente il calore eccessivo o i bagni molto caldi, possono esacerbare la condizione. Anche alcuni alimenti ricchi di istamina o istamino-liberatori possono contribuire ad aumentare la reattività cutanea, sebbene il loro ruolo sia variabile da persona a persona.

Categoria Esempi
Sfregamento meccanico Indumenti stretti, etichette, cinture, biancheria intima
Attività fisica Esercizio intenso, sfregamento dei vestiti durante il movimento
Fattori emotivi Stress emotivo, ansia
Farmaci FANS (aspirina, ibuprofene)
Temperatura Calore eccessivo, bagni molto caldi
Alimenti Cibi ricchi di istamina o istamino-liberatori

Quanto dura il dermografismo?

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La durata del dermografismo è molto variabile e dipende dalla forma specifica e dalle caratteristiche individuali. Ogni singolo episodio di reazione cutanea, come già accennato, si risolve spontaneamente nell’arco di 15-30 minuti, raramente superando l’ora.

Per quanto riguarda la condizione nel suo complesso, il dermografismo può essere transitorio o cronico. Nelle forme transitorie, spesso associate a infezioni, stress acuto o assunzione di farmaci specifici, la condizione può risolversi spontaneamente nel giro di settimane o mesi una volta rimossa la causa scatenante.

Tuttavia, molte persone sperimentano una forma cronica che può persistere per anni. Studi clinici indicano che circa il 50% dei pazienti vede una risoluzione spontanea entro 5-10 anni dall’esordio, mentre in altri casi la condizione può durare più a lungo o presentarsi in modo intermittente, con periodi di remissione alternati a riacutizzazioni.

Come si cura il dermografismo?

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Il trattamento del dermografismo si basa principalmente sull’uso di antistaminici, che rappresentano la terapia di prima linea. Gli antistaminici di seconda generazione, come cetirizina, loratadina, desloratadina o fexofenadina, sono preferiti perché efficaci nel controllare i sintomi con minori effetti sedativi. Questi farmaci vanno assunti regolarmente, non solo al bisogno, per mantenere un controllo costante della reattività cutanea.

Nei casi più resistenti, il dosaggio degli antistaminici può essere aumentato fino a quattro volte la dose standard, sempre sotto controllo medico. In situazioni particolarmente severe e refrattarie, possono essere considerati trattamenti di seconda linea come gli antileucotrienici o, in casi selezionati, terapie immunomodulatorie.

Oltre alla terapia farmacologica, è fondamentale adottare misure preventive: indossare abiti comodi e non aderenti, preferire tessuti naturali e traspiranti, evitare bagni troppo caldi, gestire lo stress attraverso tecniche di rilassamento e identificare ed evitare i propri specifici fattori scatenanti.

Cosa non mangiare con il dermografismo?

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Sebbene il dermografismo non sia una vera allergia alimentare, alcuni alimenti possono peggiorare i sintomi in soggetti predisposti. Gli alimenti ricchi di istamina o che favoriscono il rilascio di istamina dovrebbero essere consumati con moderazione.

Tra questi rientrano i formaggi stagionati, gli insaccati e le carni conservate, i pesci in scatola come tonno e sardine, i crostacei, i pomodori, gli spinaci, le melanzane, i crauti e altri alimenti fermentati. Anche le bevande alcoliche, in particolare vino rosso e birra, possono aumentare i livelli di istamina.

Alcuni frutti come fragole, agrumi, banane, ananas e kiwi sono considerati istamino-liberatori e possono contribuire ad aumentare la reattività cutanea in alcuni soggetti.