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Pubblicato inEsami del sangue (Analiti)

APCA – Anticorpi anticellule parietali gastriche

Il test degli anticorpi anti-cellule parietali (APCA) rileva autoimmunità gastrica utile per diagnosticare gastrite atrofica e anemia perniciosa da carenza di B12.

APCA (Anticorpi Anti-Cellule Parietali)

Gli APCA (Anticorpi Anti-Cellule Parietali) sono autoanticorpi prodotti dal sistema immunitario che riconoscono e attaccano le cellule parietali dello stomaco. Queste cellule specializzate, localizzate nella mucosa gastrica del corpo e del fondo dello stomaco, svolgono funzioni essenziali per la digestione e l’assorbimento dei nutrienti, producendo acido cloridrico e il fattore intrinseco, una proteina fondamentale per l’assorbimento della vitamina B12.

La ricerca degli APCA nel sangue è un importante marker sierologico utilizzato principalmente per la diagnosi di anemia perniciosa e gastrite atrofica autoimmune, due condizioni in cui il sistema immunitario attacca erroneamente le cellule dello stomaco, compromettendone la funzionalità. Questi anticorpi hanno anche un importante valore predittivo, potendo comparire anni prima della manifestazione clinica della carenza di vitamina B12.

Vediamo nel dettaglio quando e perché viene prescritto questo esame, come si esegue e come interpretare i risultati.

Gli esami del sangue più importanti

Cosa sono gli APCA

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Gli APCA sono autoanticorpi di classe IgG diretti principalmente contro un enzima specifico delle cellule parietali gastriche: la pompa protonica H+/K+ ATPasi, detta anche ATP4B. Questa proteina è responsabile della secrezione di acido cloridrico nello stomaco, un processo fondamentale per la digestione.

Le cellule parietali dello stomaco hanno due funzioni principali:

  • produzione di acido cloridrico (HCl) attraverso la pompa protonica, essenziale per attivare gli enzimi digestivi e favorire l’assorbimento di alcuni nutrienti come il ferro
  • secrezione del fattore intrinseco, una glicoproteina necessaria per l’assorbimento intestinale della vitamina B12

Quando il sistema immunitario produce anticorpi contro queste cellule, si innesca un processo autoimmune che porta alla progressiva distruzione della mucosa gastrica. La conseguente riduzione delle cellule parietali determina:

  • diminuzione o assenza di produzione di acido gastrico (ipocloridria o acloridria)
  • carenza di fattore intrinseco
  • ridotto assorbimento di vitamina B12 e ferro
  • sviluppo potenziale di anemia perniciosa (anemia da carenza di vitamina B12)

È importante sottolineare che l’organismo umano dispone di ampie riserve di vitamina B12, depositate principalmente nel fegato. Per questo motivo, l’anemia associata a carenza di vitamina B12 può manifestarsi anche dopo alcuni anni dall’esordio del processo autoimmune, quando tutte le riserve vengono progressivamente consumate.

Perché fare il test degli APCA

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Il dosaggio degli APCA viene prescritto per:

  • diagnosticare l’anemia perniciosa, una forma di anemia megaloblastica dovuta a carenza di vitamina B12
  • identificare la gastrite atrofica autoimmune, una condizione che può precedere l’anemia perniciosa
  • valutare la causa di carenza di vitamina B12 riscontrata agli esami del sangue
  • investigare la presenza di anemia con globuli rossi di dimensioni aumentate (anemia macrocitica)
  • screening in pazienti con altre malattie autoimmuni endocrine che hanno maggior rischio di sviluppare gastrite autoimmune
  • valutare il rischio futuro di sviluppare deficit di vitamina B12 in soggetti con APCA positivi ma ancora asintomatici

Gli APCA sono presenti in oltre il 90% dei pazienti con gastrite cronica atrofica autoimmune e in circa il 90% dei pazienti con anemia perniciosa, spesso in combinazione con anticorpi anti-fattore intrinseco. Il valore particolarmente importante di questo test risiede nel suo potenziale predittivo: gli APCA possono infatti essere rilevati diversi anni prima della comparsa della carenza di vitamina B12, permettendo un monitoraggio precoce e interventi preventivi.

Quando fare l’esame degli APCA

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Il medico prescrive questo esame quando sono presenti segni e sintomi suggestivi di carenza di vitamina B12 o anemia perniciosa.

Sintomi dell’anemia

Sintomi neurologici da carenza di vitamina B12

Sintomi gastrointestinali

Reperti di laboratorio

  • Globuli rossi più grandi del normale (macrocitosi) rilevati all’emocromo
  • Riduzione dei livelli di vitamina B12 nel sangue
  • Aumento dell’acido metilmalonico e dell’omocisteina
  • Presenza di neutrofili ipersegmentati allo striscio di sangue periferico

L’esame viene spesso richiesto anche in pazienti con altre patologie autoimmuni, dato l’aumento del rischio di sviluppare anticorpi anti-cellule parietali. In particolare, gli APCA sono frequentemente associati a:

Qual è il campione richiesto per il test

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Per eseguire il test degli APCA è sufficiente un semplice prelievo di sangue venoso, generalmente dal braccio.

Come ci si prepara al test

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Per questo esame è consigliabile osservare un digiuno di almeno 8 ore prima del prelievo. È consentita l’assunzione di modeste quantità di acqua.

Se si stanno assumendo integratori di vitamina B12, è importante informare il medico, anche se generalmente questo non influenza direttamente il risultato degli APCA (a differenza del test per gli anticorpi anti-fattore intrinseco).

Non sono richieste altre preparazioni particolari per questo esame.

Quando i valori degli APCA sono preoccupanti

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Il risultato dell’esame può essere espresso in due modi, a seconda della metodica utilizzata dal laboratorio.

Risultato qualitativo

  • Negativo: assenza di anticorpi
  • Positivo: presenza di anticorpi

Risultato semiquantitativo (titolo)

Quando la metodica utilizzata è l’immunofluorescenza indiretta, il risultato viene espresso come titolo anticorpale in diluizioni progressive:

  • < 1:20 o < 1:40: negativo
  • 1:40-1:80: positività borderline (bassa)
  • 1:160-1:320: positività moderata
  • ≥ 1:640: positività alta

In condizioni normali l’organismo non produce anticorpi contro le proprie cellule parietali, quindi un risultato negativo è da considerarsi fisiologico e normale.

Un risultato positivo indica la presenza di autoanticorpi diretti contro le cellule parietali gastriche e suggerisce la possibilità di gastrite atrofica autoimmune o anemia perniciosa, ma deve essere sempre interpretato nel contesto clinico del paziente.

È importante sottolineare che:

  • il titolo anticorpale non correla necessariamente con la gravità della malattia
  • una positività isolata, specialmente se a basso titolo, può non avere significato patologico
  • titoli significativi sono generalmente considerati quelli ≥ 1:320
  • gli APCA possono essere presenti anni prima della comparsa dei sintomi clinici

I valori di riferimento degli esami di laboratorio possono variare a seconda della metodologia di analisi dei campioni. I valori indicati hanno uno scopo puramente informativo e bisogna sempre fare riferimento alle indicazioni riportate sul proprio referto.

A cosa sono dovuti i valori alterati degli APCA

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La presenza di APCA positivi può essere riscontrata in diverse condizioni.

Gastrite atrofica autoimmune (gastrite di tipo A)

È la condizione più specificamente associata alla presenza di APCA. In questa patologia autoimmune, il sistema immunitario attacca le cellule parietali della mucosa gastrica del corpo e del fondo dello stomaco, causando:

  • progressiva atrofia della mucosa gastrica
  • riduzione o assenza della secrezione acida (ipocloridria o acloridria)
  • diminuzione della produzione di fattore intrinseco
  • ridotto assorbimento di vitamina B12
  • aumento compensatorio della gastrina plasmatica
  • possibile iperplasia delle cellule neuroendocrine (cellule enterocromaffini-simili)

Gli APCA sono presenti in oltre il 90% dei pazienti con gastrite atrofica autoimmune. Nelle fasi iniziali della malattia, quando le cellule parietali sono ancora presenti in numero significativo, il titolo anticorpale tende ad essere più elevato. Con la progressione della malattia e l’atrofia completa della mucosa, può verificarsi una riduzione del titolo anticorpale per diminuzione dell’antigene bersaglio.

Anemia perniciosa

L’anemia perniciosa è la manifestazione clinica più avanzata della gastrite atrofica autoimmune. Si caratterizza per:

  • anemia megaloblastica (globuli rossi di grandi dimensioni ma in numero ridotto)
  • sintomi neurologici da carenza di vitamina B12 (neuropatia periferica, alterazioni cognitive)
  • possibile leucopenia (riduzione dei globuli bianchi) e trombocitopenia (riduzione delle piastrine)

Gli APCA sono presenti in circa il 90% dei pazienti con anemia perniciosa, frequentemente associati ad anticorpi anti-fattore intrinseco (presenti nel 40-60% dei casi a livello sierico e nell’80% nel succo gastrico).

È fondamentale ricordare che circa il 10% dei pazienti con anemia perniciosa non presenta APCA rilevabili, quindi un risultato negativo non esclude completamente la diagnosi.

Gastrite cronica da Helicobacter pylori

Nel 25-47% dei pazienti con gastrite cronica da Helicobacter pylori si riscontrano APCA positivi. In questi casi, la presenza degli anticorpi è indicativa della presenza o dello sviluppo di una componente atrofica della gastrite. La coesistenza di infezione da H. pylori e gastrite atrofica autoimmune aumenta il rischio di progressione verso forme più severe di atrofia gastrica.

Altre malattie autoimmuni

Gli APCA possono essere presenti in associazione con altre patologie autoimmuni.

  • Tiroidite di Hashimoto: 20-30% dei casi
  • Diabete mellito di tipo 1: 20-30% dei casi
  • Morbo di Addison (insufficienza surrenalica autoimmune)
  • Vitiligine
  • Sindromi autoimmuni poliendocrine

In questi pazienti, la presenza di APCA indica un aumentato rischio di sviluppare in futuro gastrite atrofica e anemia perniciosa, rendendo opportuno un monitoraggio periodico dei livelli di vitamina B12.

Positività aspecifica in soggetti sani

Gli APCA possono essere riscontrati anche nel 5-10% della popolazione sana, con una prevalenza che aumenta con l’età, soprattutto dopo i 50-60 anni. In questi casi, la positività è generalmente a basso titolo e può rappresentare:

  • un fenomeno transitorio senza significato clinico
  • un segno precoce di gastrite autoimmune subclinica che potrebbe manifestarsi clinicamente negli anni successivi

Per questo motivo, nei soggetti con APCA positivi ma asintomatici, è consigliabile un monitoraggio periodico dei livelli di vitamina B12, ferro e dell’emocromo.

Altre condizioni associate

Positività degli APCA, generalmente a basso titolo, possono essere riscontrate anche in:

Gestione e monitoraggio

In presenza di APCA positivi, il percorso diagnostico prevede generalmente:

  • dosaggio della vitamina B12 sierica
  • dosaggio dell’acido metilmalonico e dell’omocisteina (marcatori precoci di deficit di B12)
  • dosaggio dei livelli di ferro e ferritina
  • emocromo completo con striscio di sangue periferico
  • dosaggio della gastrina sierica (spesso elevata nella gastrite atrofica)
  • ricerca degli anticorpi anti-fattore intrinseco per conferma diagnostica
  • gastroscopia con biopsie del corpo e fondo gastrico per valutazione istologica della mucosa

Il trattamento si basa principalmente sulla supplementazione di vitamina B12, tipicamente attraverso iniezioni intramuscolari nei casi di anemia perniciosa conclamata, dato che l’assorbimento intestinale è compromesso. È inoltre importante il monitoraggio del ferro e l’eventuale supplementazione, data la ridotta acidità gastrica che compromette l’assorbimento del ferro alimentare.

Nei pazienti con gastrite atrofica di lunga durata è raccomandato un follow-up endoscopico periodico, data l’aumentata incidenza di tumori gastrici (carcinoma gastrico e tumori neuroendocrini) in questa popolazione.