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La lussazione: che cos’è e come può essere trattata


Si parla di lussazione per descrivere un’alterazione dei rapporti articolari che può avere natura traumatica, patologica o congenita, ossia essere già presente alla nascita

Che cos’è la lussazione?

Con il termine lussazione si intende lo spostamento dalla sede originaria di un determinato capo articolare. La lussazione può interessare qualsiasi articolazione ed essere:

  • completa, nel momento in cui le estremità dei capi articolari coinvolti non si toccano più
  • incompleta, quando invece almeno un punto di contatto tra le superfici articolari viene mantenuto

Le lussazioni possono, altresì, essere categorizzate in base alle cause che le hanno determinate. In questo senso, possono avere natura traumatica, possono essere congenite (ossia già presenti alla nascita) o patologiche, per cui la causa della disarticolazione va ricercata in altre malattie.

Come detto, pur interessando potenzialmente tutte le articolazioni, le lussazioni avvengono più frequentemente a spalle e dita, meno a ginocchia, fianchi e gomiti.

Cosa provoca la lussazione?

Le lussazioni traumatiche sono quelle che avvengono più di frequente. Ecco perché gli sportivi sono i più soggetti a questi tipi di infortunio. Le pratiche più a rischio sono solitamente gli sport di contatto come il rugby, il calcio o il basket. 

Ma le alterazioni dei rapporti articolari possono essere provocate anche da incidenti in auto, moto o bicicletta e cadute durante la ginnastica o lo sci. Piuttosto comuni, poi, in sport come la pallacanestro e la pallavolo sono le lussazioni alle dita.

La lussazione può avere anche natura congenita. In questa eventualità, la causa va ricercata in malformazioni delle articolazioni che si manifestano già alla nascita. Un esempio di lussazioni congenite sono quelle che riguardano l’anca. 

Infine, come anticipato, le lussazioni possono essere patologiche quando sono causate da alterazioni articolari determinate da altre patologie. Ancora una volta, è l’area dell’anca quella più coinvolta, seguita dalle ginocchia.

Tra le cause della lussazione di tipo patologico, ci possono essere malattie che colpiscono la membrana sinoviale come ad esempio:

  • osteoartrite da piogeni, microrganismi patogeni quali stafilococchi o streptococchi
  • neoplasie intrarticolari (la crescita di tessuto patologico più provocare la progressiva dislocazione dei capi articolari)
  • lesioni di natura neurogena (artropatia neurogena, dovuta al fatto che non si avverte dolore nel momento in cui ci sono lesioni a carico delle articolazioni)

Tra le cause extra articolari, invece, possiamo annoverare:

  • poliomielite
  • spina bifida
  • paralisi spastica
  • miopatia primitiva

Quali sono i sintomi della lussazione?

Una lussazione, nella maggior parte dei casi, si manifesta con sintomi quali gonfiore e arrossamento dell'area, che può risultare calda al tatto e provocare un dolore anche intenso

Per la diagnosi di una lussazione è quasi sempre sufficiente un esame obiettivo, in quanto il danno è ben visibile o facilmente identificabile alla palpazione. 

Può essere, tuttavia, utile sottoporsi ad esami strumentali prima che il capo articolare venga riposizionato nella sua sede fisiologica. 

I risultati di esami radiografici o gli esiti di risonanze magnetiche, infatti, possono essere utili a identificare possibili complicanze sfuggite all’esame clinico. Queste possono comprendere eventuali fratture delle ossa, lesioni a livello dei nervi o dei vasi

In ogni caso, per confermare l’effettivo riallineamento delle articolazioni andrebbe effettuato un esame radiografico in seguito al riposizionamento.

Come si risolve una lussazione?

Per prima cosa, durante la fase acuta della lussazione, questa va ridotta. Ad occuparsene deve essere esclusivamente il medico, in quanto il rischio, procedendo in maniera non corretta, è quello di provocare ulteriori lesioni. Il riposizionamento dei capi articolari nella sede fisiologica, in alcune circostanze, può avvenire in seguito alla somministrazione di un anestetico locale.

L’intervento sulla lussazione deve avvenire nelle prime 24, massimo 48 ore dall’infortunio. In caso contrario, infatti, il rischio è che ci siano esiti cicatriziali che richiederebbero un intervento chirurgico per essere risolti. In attesa del riposizionamento da parte dei soccorsi, l’arto colpito va immobilizzato e si devono assolutamente evitare movimenti bruschi che potrebbero peggiorare la situazione. Sempre consigliabile, nella fase acuta del trauma, l’applicazione locale di ghiaccio, per ridurre l’infiammazione e il dolore.

Successivamente, superata la fase acuta e una volta ridotta la lussazione, inizierà la fase riabilitativa, finalizzata a ritrovare la mobilità e le funzionalità originarie dell’articolazione infortunata. Nella maggior parte dei casi, l’indicazione è quella di seguire un periodo di riposo compreso tra una e sei settimane, a seconda della severità dell’infortunio. Possono essere prescritti, all’occorrenza, antinfiammatori e antidolorifici.

La riabilitazione si basa su esercizi fisioterapici che restituiscano all’articolazione mobilità e facciano riacquisire ai muscoli la loro forza e il tono perduti. Questa fase è fondamentale non solo per ritrovare le funzionalità articolari, ma anche per scongiurare recidive e una cronicizzazione del problema, con una conseguente perdurante instabilità dell’articolazione.

Quanto tempo ci vuole per guarire da una lussazione?

I tempi di guarigione da una lussazione dipendono dalla severità dell’infortunio e dall’articolazione coinvolta. Per quanto riguarda le lussazioni che coinvolgono l’articolazione della spalla, per il pieno recupero e il ritorno alla pratica sportiva possono volerci fino a quattro mesi. Tuttavia, già a distanza di due settimane circa dall’infortunio è possibile iniziare la riabilitazione e la mobilizzazione effettuando esercizi che, tuttavia, non prevedano movimenti bruschi o il sollevamento di pesi.