Cos’è la tubercolosi e come si trasmette?
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la tubercolosi è una malattia infettiva che colpisce prevalentemente i polmoni. Si trasmette tramite infezione batterica. Il batterio responsabile dell’infezione è detto batterio Mycobacterium tuberculosis o bacillo di Koch.
Circa un quarto della popolazione mondiale è venuto a contatto con i batteri che la trasmettono, senza però esserne contagiato. La malattia è presente in tutto il mondo, ma la sua trasmissione necessita di alcune condizioni particolari.
La prima tra queste è che la persona venga in contatto con una persona infetta, che abbia già sviluppato la malattia e ne presenti i sintomi.
Come si fa a prendere la tubercolosi?
L’infezione si trasmette per via aerea, tramite starnuti, tosse o salivazione ed espettorazione di muco da parte di una persona in cui la malattia si sia già manifestata.
L’infezione batterica infatti può rimanere latente per un certo periodo e non svilupparsi in malattia anche per molto tempo.
Oltre al contatto con un malato che abbia sviluppato la malattia, ci sono alcune condizioni di salute o abitudini scorrette, che ne possono rendere più facile il contagio.
Tra queste:
Cosa succede se hai la tubercolosi?
La sintomatologia della tubercolosi è piuttosto varia e include:
I sintomi sono differenti a seconda della parte del corpo che viene maggiormente colpita. La malattia è infatti prevalentemente polmonare, ma non solo. Può colpire altre zone del corpo, quali i reni, il cervello, la schiena.
Quando la zona affetta non sono i polmoni, si parla di tubercolosi extrapolmonare.
I sintomi della malattia sono in molti casi lievi e non immediatamente riconducibili alla malattia stessa, perché facilmente scambiabili con quelli di altre patologie.
Questa è una delle ragioni principali dell’alta diffusione della malattia. Senza diagnosi precoce infatti, è possibile che il malato la porti in giro anche per molto tempo.
Cosa si rischia con la tubercolosi?
Se non trattata, la malattia può portare alla morte, nel 45% dei casi. La tubercolosi è particolarmente mortale nei pazienti affetti da HIV.
Come detto però, la malattia è generalmente curabile con adeguate terapie. Le terapie sono solitamente a base di antibiotici e vengono somministrate sia ai pazienti con infezione latente, sia a quelli che hanno sviluppato la malattia. Il trattamento con antibiotici dura diversi mesi ed è quotidiano.
Secondo l’ISS (Istituto Superiore di Sanità), alcuni trattamenti inadeguati ed incompleti hanno portato alla comparsa di ceppi resistenti agli antibiotici.
Questi casi non sono frequenti e possono anch’essi venire curati con farmaci di seconda linea che sono però molto più costosi e con effetti collaterali anche seri.
La prevenzione farmacologica e la diagnosi precoce rimangono le migliori opzioni per combattere la malattia.