A CHE ETÀ IL MIO BAMBINO PUÒ COMINCIARE A USARE IL VASINO?
L'età giusta per iniziare a proporre il vasino è quella in cui il bambino sa stare seduto saldamente, quindi il bambino può essere pronto già a partire dai 7 mesi.
All'inizio sarà più facile per la popò, anche perché, ogni bambino ha un po' il suo orario.
Poi, una volta che avrà preso confidenza con la nuova abitudine, si proverà con la pipì.
Ogni genitore, fin dai primi giorni di vita del proprio neonato, impara a riconoscere le espressioni del viso, gli atteggiamenti del corpo che anticipano e accompagnano queste funzioni.
Il neonato e il lattante, quando fanno pipì, socchiudono un po' gli occhi, corrugano le labbra e la fronte e, ancora più evidenti, sono i segni dell'evacuazione delle feci: diventano rossi in viso e piegano le gambe per spingere meglio.
Esiste, quindi, una comunicazione non verbale, da parte del bambino, di queste funzioni.
Il compito del genitore è anche quello di cogliere questi segnali.
QUAL È IL MOMENTO GIUSTO PER TOGLIERE IL PANNOLINO ANCHE DI NOTTE?
Il momento giusto in cui togliere il pannolino di notte è quando il genitore comincia a verificare che un buon numero di volte, al risveglio mattutino, il pannolino è asciutto.
Questo, infatti, è il segno che la vescica ha raggiunto un buon tono muscolare e un volume capace di contenere la pipì per molte ore.
CONSIGLI PER I GENITORI
Con il giusto approccio dei genitori, il bambino vive il passaggio dal pannolino al vasino come un gioco e non come un'imposizione: è una delle tante meravigliose scoperte che lo fanno crescere e comportarsi come i grandi.
È importante che i genitori si facciano vedere dal figlio mentre usano la tazza del wc: l'imitazione è infatti la spinta più importante a progredire nell'autonomia.
Fino all'acquisizione totale del controllo degli sfinteri, sarà un percorso fatto di successi e insuccessi; il bambino procede nel suo sviluppo, sempre facendo due passi avanti e uno indietro, quasi a raccogliere le forze per il nuovo slancio in avanti.
Tutto avverrà con naturalezza e senza grandi intoppi, se i genitori si mostreranno felici per i suoi progressi, pazienti per il tempo necessario a raggiungere questa tappa, fiduciosi e non delusi davanti ai suoi fallimenti.
Davanti al buon esito dell'operazione, dirgli “Hai fatto bene!”, lo renderà orgoglioso e desideroso di ripetere. Davanti all'insuccesso, invece, è importante non mostrarsi delusi, ma incoraggianti e dire ad esempio: “Vedrai, la prossima volta ci riprovi e magari andrà meglio".