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Emocromo, in cosa consiste e perché farlo


L’emocromo (o esame emocromocitometrico) valuta le cellule che circolano nel sangue. In cosa consiste, perché farlo e come prepararsi

Perché fare il test?

L’emocromo è tra le analisi del sangue più prescritte dai medici, perché con i suoi valori permette di monitorare lo stato generale di salute di una persona e nel caso di valori anomali è possibile diagnosticare condizioni come: carenza di piastrine, presenza di infezioni, differenti forme di leucemia, anemia o disordini della coagulazione. Al contrario, se i valori risultano nella norma significa che il midollo osseo è in grado di produrre correttamente le cellule del sangue e che non sono presenti infezioni nell’organismo.

Quando fare il test?

Come controllo di routine, per monitorare eventuali patologie ed effetti collaterali dovuti all’assunzione di farmaci che possono danneggiare le cellule del sangue. 

Campione richiesto?

Campione di sangue venoso prelevato dal braccio e nel caso in cui sia impossibile in questa zona, si può prelevare anche dai polpastrelli delle dita o dal tallone dei piedi (specie nei neonati).

Contenitore utilizzato: provetta con tappo lilla.

Preparazione

L’esame non richiede alcuna preparazione.

Serve il digiuno?

Consigliabile, l’eventuale digestione di alimenti o bevande non andrà a incidere sui valori finali. In ogni caso, il medico responsabile della prescrizione di tali analisi saprà fornire le giuste informazioni in base al quadro clinico del paziente.

È opportuno fare l’emocromo di prima mattina?

Sì, ma non richiedendo alcuna preparazione non è obbligatorio effettuarlo solo in questa fascia oraria.

In cosa consiste l’emocromo? 

Con l’esame emocromocitometrico vengono valutati differenti parametri che corrispondono ai componenti del sangue.

Viene fatta la conta del numero di cellule ematiche come:

  • Globuli rossi o eritrociti, contengono l’emoglobina (Hb, proteina contenente il ferro), alla quale devono il loro caratteristico colore rosso e che ha la funzione di trasportare l’anidride carbonica e l’ossigeno nell’intero organismo. Hanno una forma di disco biconcavo e prima di essere degradati nella milza vivono in media 120 giorni. Il midollo osseo si occupa di produrne in continuazione proprio per permetterne la sostituzione
  • Globuli bianchi o leucociti, sono elementi cellulari che si occupano della difesa dell’organismo nel caso in cui si presentino agenti infettivi o sostante estranee, giocando un ruolo importante anche nel caso di allergie e infiammazioni. I globuli bianchi comprendono anche i granulociti (basofili, eosinofili e neutrofili) e le cellule mononucleate (linfociti e monociti). L’emocromo può includere la formula leucocitaria che consiste nella conta differenziale dei globuli bianchi. Questi valori servono per capire se nell’organismo è presente un’allergia o un’infezione, e nel caso in cui si abbia una moltiplicazione incontrollata dei globuli bianchi possono indicare anche la presenza di patologie quali la leucemia
  • Piastrine o trombociti, cellule fondamentali per l’emostasi e il processo della coagulazione. Nell’emocromo viene effettuata la loro conta e può essere incluso il volume piastrinico medio (MPV) e l’ampiezza della distribuzione piastrinica (PDW)

Formula leucocitaria, quantità percentuale delle differenti tipologie di globuli bianchi:

  • Neutrofili, si occupano di inglobare e digerire cellule anomale, particelle estranee e microrganismi grazie a enzimi da loro prodotti
  • Linfociti, che si differenziano in linfociti B e linfociti T 
  • Monociti, importanti nella difesa da parte dell’organismo di alcuni batteri
  • Eosinofili, sono coinvolti nelle reazioni infiammatorie
  • Basofili, i meno numerosi nel sangue e hanno un ruolo importante nelle infiammazioni e nelle reazioni allergiche

Emoglobina (Hb), proteina che ritroviamo all’interno dei globuli rossi e che trasporta l’ossigeno. La sua carenza determina debolezza, anemia e altri disturbi.

Ematocrito, permette di misurare il volume di sangue che viene occupato dagli eritrociti.

Indici corpuscolari, parametri che indicano le dimensioni e la forma delle piastrine e dei globuli rossi:

  • MCV, volume corpuscolare medio
  • MCH, contenuto cellulare medio di emoglobina
  • MCHC, concentrazione cellulare media di emoglobina
  • RDW, ampiezza della distribuzione dei globuli rossi
  • MPV, volume piastrinico medio

Cosa sappiamo con l’emocromo?

Bassi valori di emoglobina indicano che il paziente soffre di anemia

Alti valori di:

  • Linfociti indicano un’infezione di tipo virale
  • Granulociti neutrofili la presenza di un’infiammazione o di un’infezione batterica
  • Granulociti eosinofili la presenza di  allergia

Quando viene prescritto l'emocromo? 

Il medico decide di prescrivere l’esame emocromocitometrico quando il paziente presenta stanchezza, debolezza generalizzata, sanguinamento o lividi inspiegabili e frequenti.

Valori anomali dell’emocromo possono indicare la presenza di:

  • Allergie
  • Anemia
  • Carenza di piastrine
  • Infiammazioni
  • Infezioni
  • Leucemia
  • Cancro
  • Malattie autoimmuni

È un test che può essere prescritto di routine nel caso in cui abbia la necessità di tenere monitorata una patologia pregressa o in caso di terapie, come la chemioterapia che vanno a danneggiare la produzione di cellule nel midollo osseo.

Utile da sapere

A seconda dei risultati dell’esame, il medico potrà decidere se prescrivere esami aggiuntivi o meno.

Alcune terapie o patologie possono provocare un’alterazione del risultato della conta cellulare e quindi è sempre necessario confrontarsi con il proprio medico.