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Prima visita con Nutrizionista

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Busto Arsizio

Avrai una valutazione con l'impedenziometria (è uno strumento che misura la massa muscolare e la massa grassa in base al peso e all'altezza).
Il nutrizionista è la figura professionale di riferimento per chi non ha patologie mediche per avere uno schema alimentare.

Se hai effettuato degli esami del sangue recenti, ti consigliamo di portarli in sede di visita.

Non è necessaria la prescrizione medica.

A seguito della visita ti verrà restituito un piano settimanale personalizzato con eventuali grammature.

Chi è il nutrizionista?

Il nutrizionista è un professionista dell’alimentazione e del benessere fisico. A differenza del dietologo, il nutrizionista non è un medico ma un biologo specializzato in scienze della nutrizione. L’obiettivo del nutrizionista è elaborare diete e profili alimentari su misura in base alle esigenze specifiche della persona.

Quando rivolgersi a un nutrizionista?

Una visita nutrizionistica è utile se:

  • sei in sovrappeso e vuoi perdere i chili in più in modo sano
  • vuoi imparare a mangiare meglio e conoscere quello che mangi
  • vuoi uno schema alimentare specifico per le tue abitudini e il tuo stile di vita
  • soffi di problemi come colesterolo, reflusso gastrico, gonfiore addominale, ritenzione idrica e ipertensione e desideri avere un supporto anche dall’alimentazione
  • vuoi prevenire l’invecchiamento e l’insorgenza di malattie (diabete, tumori) anche grazie all’alimentazione
  • pratichi sport e vuoi un piano alimentare specifico per i tuoi obiettivi

È meglio il dietologo o il nutrizionista?

Il dietologo è un medico chirurgo, specialista in Scienze dell’alimentazione. Essendo un medico, è l’unica figura che può prescrivere i farmaci. Per questo motivo è meglio rivolgersi a un dietologo solo in presenza di patologie particolari, come il diabete, l’obesità grave o nei casi di disturbo del comportamento alimentare. Il dietologo è inoltre la figura di riferimento per tutte quelle patologie che possono compromettere o interferire con lo stato di nutrizione, ad esempio i tumori, alcune patologie neurologiche o problemi di deglutizione. Il dietologo invierà successivamente il paziente al dietista, che stilerà un piano alimentare personalizzato.

Di conseguenza, se una persona non ha particolari problemi di salute ma vuole solo imparare a mangiare meglio e migliorare la propria condizione in modo sano, la figura di riferimento rimane il nutrizionista. Per accedere alla visita nutrizionistica, infatti, non è necessaria alcuna prescrizione medica.

Cosa si fa alla prima visita nutrizionistica?

La prima visita con il nutrizionista è prima di tutto un momento di conoscenza reciproca, che ha come fine ultimo la stesura di un piano alimentare personalizzato in base all'obiettivo stabilito. In questa fase infatti il paziente racconta le sue abitudini alimentari, il suo stile di vita, i suoi gusti e le sue preferenze, ma anche:

  • eventuali patologie e farmaci assunti
  • carenze nutrizionali
  • allergie o intolleranze alimentari
  • sintomi come gonfiore addominale, meteorismo, reflusso gastrico, stipsi o diarrea

Durante la prima visita è consigliato portare con sé anche eventuali esami del sangue effettuati in precedenza.

La seconda fase della visita serve invece a valutare lo “stato di partenza”. Oltre a misurare il peso e le circonferenze, il nutrizionista può anche effettuare due esami:

  • bioimpedenziometria: è un esame fondamentale per valutare la composizione corporea. Il nostro corpo è infatti formato sia da massa grassa (adipe) che da massa magra (muscolo). Un percorso di dimagrimento sano prevede la perdita di massa grassa senza che la massa magra venga intaccata. La bioimpedenziometria è utile anche per valutare lo stato di ritenzione idrica 
  • plicometria: un altro metodo utile per valutare la composizione corporea tramite il plicometro, uno strumento che “pinza la pelle” rilevando lo spessore delle pliche cutanee in alcuni punti specifici (come addome, tricipite, coscia, zona sottoscapolare)

Questi esami vengono ripetuti anche nelle visite di controllo per monitorare i cambiamenti della composizione corporea. Il nutrizionista può anche consigliare al paziente l’utilizzo di un diario alimentare, per aiutare a identificare meglio le proprie routine.

Cosa si intende con piano alimentare?

Il piano alimentare è uno schema all’interno di cui il nutrizionista inserisce le tipologie di cibo da consumare e le relative grammature. Lo schema è costruito sulla base delle preferenze e delle abitudini del paziente, in modo da essere sostenibile nel lungo periodo. Soprattutto all’inizio, è importante che il piano sia seguito scrupolosamente, così da verificarne la sostenibilità e valutarne i risultati.

Il piano alimentare varia generalmente nel corso dei mesi e può essere più o meno flessibile a seconda di quanto concordato con il paziente.

Come si costruisce un piano alimentare?

Ogni nutrizionista ha il proprio metodo, ma in generale si può pensare a un piano alimentare come una vera e propria tabella, suddivisa per giorni della settimana e pasti principali (colazione, pranzo, cena ed eventuali spuntini). In ogni casella vengono inseriti gli alimenti da consumare - compresi gli eventuali condimenti - e le grammature. Per rendere la dieta più sostenibile e meno monotona, molte diete prevedono anche delle sostituzioni. Il piano alimentare viene costruito sulla base: 

  • dei gusti, delle preferenze e delle abitudini del paziente
  • delle regole dell’alimentazione sana e del corretto bilanciamento dei macronutrienti
  • delle calorie da consumare quotidianamente e settimanalmente a seconda dell’obiettivo stabilito in accordo con il nutrizionista (dimagrimento, mantenimento o aumento di peso). 

Quante volte si va dal nutrizionista?

Quello con il nutrizionista è un percorso di educazione e consapevolezza alimentare, che comprende anche un grande lavoro sulle abitudini e lo stile di vita. Per questo motivo si prevedono dei controlli ogni 3-4 settimane, soprattutto nelle prime fasi del percorso. Questo permette di:

  • valutare di volta in volta i progressi raggiunti
  • “aggiustare” la dieta nel caso in cui non fosse sostenibile per il paziente
  • mantenere alta la motivazione
  • rispondere a eventuali dubbi o perplessità

Generalmente il percorso si conclude con il raggiungimento dell’obiettivo iniziale e il mantenimento dei risultati ottenuti.

Che esami si fanno dal nutrizionista?

Per far sì che la dieta sia efficace è importante conoscere il proprio stato di partenza. Per questo può essere utile misurare alcuni valori del sangue, come:

Sulla base della storia clinica o familiare del singolo paziente possono essere utili ulteriori esami (es: valori della tiroide, check-up ormonale). Il nutrizionista non può prescrivere gli esami del sangue.

Quanto costa la prima visita con Nutrizionista?

Una prima visita con Nutrizionista al Santagostino costa da 70 euro .

Specialità

  • Dietetica e nutrizione

Ambulatori

  • Santagostino Bellezza - Benessere e alimentazione
  • Spazio menopausa

Equipe

Natascia
Badolato
Fabiola
Bertucci
Ottavia
Bigarella
Elena
Caglioni
Matteo
Castelli
Alberto
Croci
Cristina
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Alessandra
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Federici
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Fiantanese
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