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L’urea è il prodotto delle reazioni metaboliche delle proteine e costituisce il mezzo con il quale il nostro organismo si libera dell’azoto in eccesso. Una componente dell’urea è, infatti, proprio l’azoto che, per questo, viene definito azoto ureico.
L’urea viene solitamente smaltita a livello renale. Di conseguenza le analisi per misurarne la concentrazione ematica servono principalmente a verificare le funzionalità di questi organi. Vediamo di seguito tutti i casi in cui questo test viene prescritto e perché e come interpretare i risultati delle analisi.
L’urea viene prodotta nel fegato dalla trasformazione dello ione ammonio, risultato della degradazione degli amminoacidi, molto tossico per il nostro organismo.
L’urea è presente nel sangue e viene successivamente filtrata ed eliminata a livello renale con le urine. Per questo, la misurazione ematica della sua concentrazione è spesso legata al monitoraggio della funzionalità renale.
Siccome l’azoto è una componente dell’urea, l’esame per misurarne il livello nel sangue è anche detto azotemia.
Le analisi dell’urea vengono prescritte dal medico principalmente per tre ragioni:
L’esame dell’azotemia fa parte dei test di routine prescritti nell’ambito del pannello metabolico, un insieme di analisi effettuate per valutare le condizioni di salute generali del paziente.
Nello specifico, il medico può richiedere il test dell’urea nel caso in cui il paziente presenti un quadro di insufficienza renale.
Tra i principali segnali e sintomi di una disfunzionalità renale ci sono:
Il test dell’urea nel sangue può essere prescritto anche insieme ai marcatori della funzionalità dei reni o alla creatinina.
Il campione di sangue richiesto per le analisi dell’azotemia è quello venoso.
Non ci sono particolari indicazioni nella preparazione al test dell’urea, se non il suggerimento di osservare il digiuno nelle ore che precedono il prelievo di sangue.
Nella maggior parte dei casi i risultati dell’esame dell’urea vengono associati a quelli della creatinina o di altri marcatori della funzionalità dei reni per verificare che tutto sia nella norma.
I valori di riferimento di una persona sana, per quanto riguarda la concentrazione ematica di urea, dovrebbero essere compresi tra i 15 e i 55 milligrammi per decilitro.
Valori fuori dalla norma dell’urea e della concentrazione di creatinina nel sangue potrebbero indicare una disfunzionalità dei reni.
Tra le patologie e le condizioni associate a livelli alti di creatinina e urea ci possono essere:
Anche una dieta ad alto contenuto di proteine o un metabolismo proteico particolarmente elevato potrebbero comportare livelli alti di urea e creatinina nel sangue.
Il livello di idratazione di ciascun individuo impatta particolarmente sull’azotemia in quanto:
I valori di riferimento degli esami di laboratorio possono variare a seconda della metodologia di analisi dei campioni, quelli indicati in questa scheda hanno uno scopo puramente informativo. Fai sempre riferimento alle indicazioni riportate sul tuo referto.
Un indicatore utilizzato spesso per approfondire la situazione clinica del paziente è il rapporto tra l’urea e la creatinina. Nel caso in cui i livelli di creatinina siano nella norma, ad esempio, l’aumento di questo rapporto potrebbe essere dovuto a cause che non derivano da problemi ai reni (disidratazione, incremento delle proteine).
Urea e creatinina aumentano entrambe in caso di scompenso cardiaco o diminuzione dell’apporto di sangue ai reni.
Il rapporto urea/creatinina, infine, può diminuire in caso di patologie del fegato (che comportano una diminuzione della produzione di urea) o malnutrizione.
Durante la gravidanza, i livelli di urea nel sangue possono sia aumentare sia diminuire.