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Prestazione

Vulvoscopia

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Busto Arsizio

Note di preparazione

Per eseguire l'esame è necessario aver terminato le mestruazioni e non avere nessuna perdita ematica.

Che cos’è una vulvoscopia?

La vulvoscopia è un esame diagnostico ginecologico non invasivo che consente di osservare i genitali esterni della donna, ovvero la vulva e il perineo, utilizzando un colposcopio.

Questo dispositivo è un particolare microscopio dotato di una potente lente di ingrandimento, che permette di valutare dettagliatamente la salute della mucosa vulvare e di identificare anomalie che a occhio nudo non sarebbero rilevabili.

Perché fare la vulvoscopia?

La vulvoscopia offre uno strumento diagnostico prezioso per porre una diagnosi in presenza di sintomatologie a carico della zona genitale femminile esterna quali:

Consente dunque una valutazione di condizioni patologiche come infiammazioni, infezioni, neoplasie o lesioni precancerose. Tra queste:

Come si esegue una vulvoscopia?

La paziente viene fatta distendere su un lettino ginecologico, in modo che il ginecologo, avvalendosi del colposcopio, possa osservare in dettaglio la superficie vulvare e in particolare: il clitoride, le piccole e le grandi labbra, l'imene, il meato urinario, lo sbocco delle ghiandole vaginali e il perineo.  L'intera procedura, non invasiva e non dolorosa, può avere una durata variabile a seconda del caso clinico. In genere, tuttavia, si aggira intorno ai 30 minuti.

La vulvoscopia può essere integrata con la palpazione delle zone interessate e con l’esecuzione di una biopsia, vale a dire il prelievo di un piccolo campione di tessuto da inviare in laboratorio. Qualora durante l’esame emergano anomalie o condizioni patologiche riguardanti la vulva e i tessuti circostanti, il ginecologo illustrerà alla paziente il trattamento più appropriato o la indirizzerà verso ulteriori indagini diagnostiche.

Che differenza c'è tra vulvoscopia e colposcopia?

La vulvoscopia può essere eseguita da sola o durante una colposcopia. Si differenzia da quest’ultima per l'area specifica di indagine: la vulvoscopia è circoscritta infatti ai genitali esterni, mentre la colposcopia coinvolge anche il canale vaginale e il collo dell’utero e prevede dunque l’utilizzo di uno speculum e l’applicazione di una soluzione reagente di iodio-iodurata e acido acetico.

Cosa NON fare prima della vulvoscopia?

In preparazione dell’esame è bene osservare alcuni accorgimenti per non alterare le condizioni naturali della regione vulvare e perineale ed evitare irritazioni che potrebbero influire sui risultati:

  • interrompere eventuali terapie topiche (creme, potate, ovuli), non utilizzare tamponi e non fare lavande tre-quattro giorni prima 
  • astenersi dai rapporti sessuali e non radere le parti intime nei due giorni precedenti.

La paziente dovrebbe informare il medico di eventuali allergie e dell’assunzione di farmaci in corso, in particolare anticoagulanti e antiaggreganti, così come di un eventuale stato di gravidanza. L’esame non viene eseguito, in genere, durante il ciclo mestruale, a meno che non sia strettamente necessario. Le perdite di sangue possono, infatti, inficiare i risultati dell’esame.

Vulvoscopia: quanto costa?

La prestazione Vulvoscopia al Santagostino costa da 120 euro . Attenzione: il prezzo minimo indicato può variare in alcune città.

Specialità

  • Ginecologia

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