E' opportuno richiedere una prima valutazione per infertilità dopo un anno di rapporti non protetti senza ottenimento della gravidanza in pazienti di età inferiore a 35 anni, dopo 6 mesi se l’età della paziente è maggiore di 35 anni.
Perché fare una visita ginecologica per infertilità?
Quando una coppia desidera un figlio, ma dopo un periodo di tempo che può essere compreso tra 6 mesi e 1 anno non riesce a concepire, è opportuno fare i primi esami per valutare la fertilità di entrambi i membri della coppia. In Italia, l’infertilità riguarda circa il 15% delle coppie. In un terzo dei casi l’infertilità riguarda la donna, per un altro terzo l’uomo e nei casi restanti entrambi. Sono infatti numerosi gli elementi e i fattori di rischio che possono influire sulla fertilità e spesso si sommano tra loro. Una visita adeguata permette di valutare tutti gli elementi rilevanti e indirizzare la coppia verso il percorso più adeguato.
Cosa si intende per infertilità?
Si definisce “infertilità” il periodo di tempo in cui una coppia ha tentato di concepire senza successo a seguito del quale è appropriato proporre approfondimenti diagnostici ed un eventuale trattamento. Attenzione a non confondere i termini infertilità e sterilità: a differenza dell’infertilità - una situazione che può essere superata in diversi modi individuando il percorso adatto – la sterilità è una condizione permanente che può avere diverse cause e nella maggior parte dei casi non può essere superata.
Quando è necessaria una visita per l’infertilità?
È opportuno richiedere una prima valutazione per infertilità dopo un anno di rapporti non protetti senza ottenimento della gravidanza in pazienti di età inferiore a 35 anni, dopo 6 mesi se l’età della paziente è maggiore di 35 anni.
Come si svolge la visita?
Durante il primo incontro si raccoglie una dettagliata anamnesi della coppia, si controllano eventuali esami già effettuati e le eventuali terapie o procedure eseguite in precedenza (è importante portare sempre la documentazione precedente). Vengono inoltre richiesti accertamenti supplementari, laddove necessario.
Che test fare per capire se si è fertili?
La diagnosi di infertilità per la donna viene determinata in base a indagini strumentali e dosaggi ormonali. Gli esami di base per lo studio della fertilità femminile sono:
- dosaggio degli ormoni femminili tramite specifiche analisi del sangue (FSH, LH, estradiolo, prolattina - da effettuare tra il 2° e il 3° giorno del ciclo mestruale – progesterone (al 21° giorno di ciclo), TSH, fT4 e AMH - ormone antimulleriano, eseguibili indipendentemente dal ciclo)
- valutazione della morfologia della cavità uterina mediante ecografia transvaginale per individuare eventuali alterazioni strutturali o malformazioni congenite dell’utero
- studio della pervietà delle tube per individuare eventuali alterazioni strutturali o funzionali delle tube di Falloppio
La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS), l’endometriosi, una ridotta riserva ovarica o disordini tiroidei possono determinare alterazioni del ciclo mestruale fino all’assenza di ovulazione. Inoltre, un fattore determinante è l’età: a partire dai 32 anni la fertilità della donna inizia a decrescere per poi calare in modo netto dai 37 anni. Il primo esame al quale deve sottoporsi l’uomo è invece l’ analisi del campione del liquido seminale (spermiogramma), che consente di misurare la quantità e la qualità del liquido seminale prodotto durante l’eiaculazione. Anche lo stile di vita – per entrambi i membri della coppia – condiziona la fertilità; in particolare, obesità e abuso di alcol e fumo incidono negativamente.
In che cosa consiste la procreazione medicalmente assistita
In base ai dati ottenuti, viene valutata la necessità di accedere ad un percorso di procreazione medicalmente assistita. Il primo livello di PMA è l’inseminazione intrauterina, un metodo che si può praticare in regime ambulatoriale. Gli spermatozoi dell’uomo vengono selezionati e, dopo un processo di miglioramento, inseriti nella cavità uterina in modo da favorire l’incontro con gli ovociti. Il secondo e terzo livello prevedono la fecondazione in vitro: gli ovociti della donna vengono aspirati e fecondati esternamente. In seguito, gli embrioni vengono tenuti in coltura per poi essere trasferiti nell’utero della donna.
Cliniche convenzionate
Il Santagostino si avvale della collaborazione con la Clinica Biogenesi, un centro di procreazione medicalmente assistita (PMA) convenzionato con l'SSN e situato a Monza (Istituti Clinici Zucchi, via Zucchi 24 Monza). Se considerata idonea, la coppia verrà presa in carico dalla clinica per proseguire il trattamento dell'infertilità attraverso trattamenti di PMA. Per Bologna è invece attiva una convenzione con la Clinica Sismer di Bologna, un centro PMA di III livello in grado di fornire tutte le metodiche PMA consentite in Italia. Per accedere al percorso, è possibile prenotare una visita di coppia per PMA direttamente al Santagostino di Bologna.
Quanto costa la visita Infertilita'?
Una visita Infertilita' al Santagostino costa da 105 euro. Attenzione: il prezzo minimo indicato può variare in alcune città.
Specialità
- Ginecologia